SAN GREGORIO:Truffa da quattro milioni ai clienti licenziato ex direttore ufficio postale
Indagine della polizia postale sulla succursale di San Gregorio
Truffa da quattro milioni ai clienti
licenziato ex direttore ufficio postale
Il funzionario avrebbe prelevato ingenti somme dai depositi: finora una dozzina di denunce
Avrebbe truffato numerosi risparmiatori appropriandosi di una somma pari a circa quattro milioni di euro. Parliamo dell'ex direttore dell'ufficio postale di San Gregorio, trasferito prima in altra sede e dopo licenziato da Poste Italiane pur in attesa di sviluppi sulla vicenda per la quale indaga la Polizia postale di Catania. Per il funzionario potrebbero scattare le manette se venisse accertata l'accusa di peculato e falso documentale.
La denuncia è partita da un gruppo di cittadini di San Gregorio che non riuscivano in alcun modo ad avere "notizie" sui loro risparmi affidati allo sportello di San Gregorio. Quando infatti chiedevano informazioni sui loro depositi e/o buoni, hanno segnalato nella denuncia, il direttore avrebbe avuto sempre una scusa pronta (cattivo funzionamento dei terminali, impegni sopravvenuti), invitandoli a ripassare in un altro momento. Da qui i legittimi sospetti dei risparmiatori e l'avvio delle indagini che avrebbero portato alla luce i prelevamenti non autorizzati sui risparmi dei clienti da parte dell'ex direttore - licenziato dalle Poste una ventina di giorni fa.
Una vicenda sulla quale hanno indagato dapprima i carabinieri della locale stazione, allerati dalle "dicerie" della gente, e poi gli agenti della Polizia postale, per competenza.
Che qualcosa non tornasse nella gestione dell'ufficio postale di San Gregorio lo si cominciò a mormorare nel mese di luglio, poi le denunce, finora presentate da una dozzina di clienti della succursale. Da qui l'approfondimento delle indagini che avrebbero consentito di accertare che il vero motivo dei rinvii ai controlli richiesti dai possessori di libretti postali o buoni erano dovuti al fatto che la somma reale disponibile era di molto inferiore a quella riportata sui titoli in questione, appunto a causa di prelievi non autorizzati effettuati dall'ormai ex direttore.
"Lucrando" tra libretti, depositi e buoni fruttiferi nell'arco di alcuni anni il funzionario avrebbe trovato i soldi per costruirsi una villa lussuosa nella zona etnea e comprare anche una bella barca. Lo stipendio non gli sarebbe bastato per alzare in maniera così sensibile il proprio tenore di vita.
Nei prossimi giorni la Polizia postale (che sul caso mantiene il massimo riserbo) potrebbe notificare al legale dell'ex direttore l'avviso di conclusione delle indagini. Potrebbe essergli contestato l'ipotesi di reato del peculato - ipotesi configurata in quanto funzionario di pubblico ufficio - aggravato dall'ingente entità delle somme.
Nella zona di San Gregorio non si parla d'altro, mentre le indagini proseguono senza sosta e sono finalizzate in particolar modo a capire che fine hanno fatto i soldi che l'ex dirigente avrebbe incassato illegalmente. Le ulteriori testimonianze dei clienti finiti in trappola potranno delineare il quadro completo delle persone eventualmente truffate.
...come mai non è citato il nome di questo "galantuomo"?
RispondiEliminatale Gianfranco Spina
RispondiEliminaTi sbagli si chiama Emanuele Bonaccorso
RispondiEliminaGIANFRANCO SPINA ho detto!
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