San Gregorio. Il sindaco replica alle accuse sul costo del parere legale chiesto sulla vicenda Sofocle «I soldi al prof ancora non li abbiamo dati»
Il 18 novembre 2011 è la data ultima fissata dal Tribunale penale di Catania per l'ammissibilità della costituzione di parte civile del Comune di San Gregorio (e non solo), nel processo relativo alle problematiche del progetto della Sofocle per la costruzione del Centro divertimenti in via Catania a San Gregorio. Durante l'ultimo Consiglio, il presidente Camilleri, al di fuori dell'ordine del giorno, ha letto con urgenza una lettera, inviata dall'avv. Alfio Ricciardolo, con la quale si chiedeva al sindaco la documentazione relativa alla delibera consiliare che «dava mandato all'Amministrazione, nella persona del sindaco, perché si costituisse immediatamente nel giudizio penale». Nella lettera, inoltre, si faceva richiesta del parere, di cui si era venuti a conoscenza informalmente, chiesto dal sindaco ad un noto professionista sull'opportunità o meno di costituirsi parte civile in questo processo. Si tratta del parere del prof. Giovanni Grasso, riassunto in poche righe e costato all'Ente 6.240 euro.Nel parere si legge: «Non sussiste alcun obbligo o necessità per il Comune di San Gregorio di Catania di costituirsi parte civile nel procedimento penale n.9569/09 RGNR. Non si ravvisano particolari ragioni di opportunità tali da suggerire, comunque, la costituzione di parte civile del Comune nel predetto procedimento penale». Secondo il capogruppo del Mpa, Salvo Cambria, «il sindaco non rispetta i dettami del Consiglio ritenendo carta straccia la delibera e spende grosse somme per pareri chiesti ad un legale esterno al Comune. Il Mpa - ha infine ribadito - non entrerà mai in maggioranza a sostegno di questo sindaco nonostante le avanzate richieste». Il sindaco ha negato qualsiasi forma di possibile coalizione con l'Mpa. Sulla questione del parere, invece, si è ampiamente espresso il consigliere Ivan Albo (Pdl) venuto comunque in possesso della lettera per vie traverse, sottolineando che «buttare al vento tutti questi soldi mentre c'è una commissione d'inchiesta per un debito fuori bilancio di 300.000 euro, non sembra saggio».
Ma ritornando sulle ragioni di "opportunità" indicate da Grasso nel parere «è solamente di natura politica - ha detto. Forse il prof. Grasso non era al corrente della presenza della delibera comunale che determinava chiaramente l'indirizzo politico e conoscendo la sua onestà intellettuale, credo si sarebbe espresso in modo diverso». Intanto, gli assessori Paolo Schilirò e Nino Reina si sono dichiarati favorevoli alla costituzione di parte civile. Il sindaco, che non ha risposto ai quesiti dell'opposizione durante il Consiglio, ha poi spiegato, in un comunicato: «Il parere legale - ha detto - scaturisce dalla necessità di avere un'opinione da parte di uno specialista in materia penale. La valutazione resa da un noto professore universitario è stata richiesta attraverso precisi punti di domanda in termini di parere ed in tal senso il professionista l'ha resa: considerando anche le implicazioni della costituzione sugli amministrativi posti ad oggi. Ad oggi la cifra per il professionista non è ancora stata spesa. Si tratta di un preventivo di previsione massimo di spesa».
Alfio Patti
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