Sfiducia
Postato il 6 dicembre 2010 sul sito " www.angelolombardo.com "
Con la firma della mozione di sfiducia al Governo Berlusconi si chiude una stagione politica lunga e per molti aspetti fallimentare.
La politica necessita di tempi lunghi, diversi da quelli scanditi dalla stampa, dagli analisti, dagli osservatori.
Gli equilibri, spesso delicati, se non precari, si costruiscono con pazienza e laboriosità, tenendo conto di tutti i fattori e di tutte le variabili.Ragionare con il cuore può funzionare nei rapporti affettivi, un po’ meno in politica, soprattutto se al cuore non si associa la testa e le si preferisce la pancia.
I malumori, le aspettative frustrate, il tradimento del programma condiviso con il PDL e la Lega, con l’alleanza alle politiche 2008, e oggi fatto passare per ribaltone nostro, non hanno portato bene al nostro movimento.
E’ bene dirlo. Abbiamo sofferto la ristrettezza politica e culturale di questa alleanza, nata sotto una definizione certificata (era ben evidente su fondo arancione, nel simbolo del MPA) “alleati per il Sud”.
Quella preposizione “per” si è presto tramutata, per volere preciso della Lega, vera trazione politica dell’esecutivo e del PDL stesso, in “alleati del sud” e basta.
Abbiamo tentato con coraggio e rischiando quotidianamente in aula di essere cacciati dal Governo e dalla maggioranza parlamentare di porre condizioni precise, denunciando l’utilizzo allegro del fondo Fas, e smarcando volta per volta il nostro voto da una condivisione acritica delle linee guida dei ministeri Tremonti, Brunetta, Fitto.
Più volte abbiamo votato la fiducia al Governo e, sempre, abbiamo ricordato il senso di un voto accordato in maniera critica e propositiva, al fine di porre tra le priorità il rilancio dell’economia meridionale, certi della convinzione che un Sud competitivo e non passivamente assistito, giovi al paese più di una manovra finanziaria rigida, più di tante soluzioni tampone per il contrasto della crisi.
Questa esperienza si è conclusa. Senza rimpianti.
Unico rammarico, forse, non essere riusciti voto dopo voto in aula a registrare i comportamento dei miei colleghi siciliani in forza al PDL e affini, quelli che oggi si riempiono la bocca di Sud e di rilancio del meridione, e che invece in aula alla Camera, al Senato, nelle Commissioni parlamentari, sono stati determinanti per il consolidarsi della situazione attuale.
Quelli che hanno autorizzato l’impiego di fondi Fas per coprire qualsivoglia esigenza di cassa; quelli che a Catania, Palermo, Agrigento, Siracusa, si presentavano come paladini della causa meridionale e che a Roma a stento ricordavano il nome del collegio in cui erano stati eletti.Gli stessi che oggi accusano il presidente Lombardo di ribaltonismo, pessima parola scelta per mascherare la loro storia politica fatta di accettazione passiva di Berlusconi e del berlusconismo, al punto da stracciare, incamera caritatis, il programma elettorale del 2008, dimenticando che a quel programma e solo a quello, il MPA, il presidente Lombardo, i suoi elettori dovevano rispetto.
La firma della mozione di sfiducia (responsabilmente condivisa con UDC, API e FLI) costituisce le premesse per la chiusura di una fase politica sterile, e la promessa di una nuova fase di ricostruzione ed elaborazione politica.
Per ottimizzare le risorse di un partito, sì piccolo, ma agguerrito e passionale, abbiamo messo a punto un sistema di consultazione interno che, nel mese di Gennaio 2011, porterà alla ridefinizione di tutte le cariche politiche interne.
Dal segretario comunale, fino a quello regionale, tutti gli organi direttivi politici, movimento giovanile e delle donne inclusi, saranno rinnovati.
Nessun congresso straordinario, nessuna imposizione piramidale dall’alto verso il basso, ma partecipazione democratica ed eleggibilità delle responsabilità.
I dettagli dell’operazione saranno presto disponibili sui canali abituali, io stesso metterò a disposizione questo spazio per i particolari organizzativi e logistici, per la presentazione delle liste e dei candidati.
A tutti voi va l’invito a partecipare a questa grande consultazione, sia come elettorato attivo, sia passivo, per il rilancio del nostro movimento e per porre le premesse di una nuova stagione politica all’insegna dell’autonomia e del Mezzogiorno.
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