A Natale multe più severe per chi abbandona i rifiuti in strada
Sanzioni fino a 3.000 euro per chi scarica l'immondizia
Arriva il giorno di Natale le super sanzioni per chi che abbandona rifiuti per strada o li butta in mare o nei fiumi: si va da 300 a 3.000 euro e raddoppia se i rifiuti sono pericolosi.
E’ quanto previsto dall'articolo 34 del dlgs n. 205/2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre scorso e in vigore dal 25 di questo mese) che recepisce l'ultima direttiva europea sui rifiuti.
Le nuove norme entrano in vigore proprio nel periodo dell’anno in cui è maggiore la produzione di rifiuti. Soprattutto quelli alimentari. Fra Natale ed Epifania, la Cia (Confederazione italiana agricoltori) stima che circa 500mila tonnellate (per un totale di 80 euro a famiglia, cioè il 25% della spesa alimentare per pranzi e cenoni) finiranno nella spazzatura, senza contare l'anidride carbonica generata dai rifiuti organici.
Per questo la parte organica – responsabile dei cattivi odori – non deve andare in discarica, ma deve essere avviata al compostaggio, separandola da altri rifiuti: il dlgs n. 205/2010 prevede il ruolo primario di regioni, province e comuni per un maggiore impegno su questa strada.
Bisogna però capire chi e se controllerà, quanti maleducati si lasceranno scoraggiare dalle sanzioni e soprattutto come le città risponderanno a tutte le esigenze di chi vuol rispettare la nuova (e vecchia) normativa . In riferimento alla normativa che entrerà in vigore già dal 25 di questo mese sarebbe opportuno ricordare al sindaco di San Gregorio di Catania Remo Palermo che il comune è sprovvisto di cestini e di qualsiasi altro contenitore di rifiuti.
E’ quanto previsto dall'articolo 34 del dlgs n. 205/2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre scorso e in vigore dal 25 di questo mese) che recepisce l'ultima direttiva europea sui rifiuti.
Le nuove norme entrano in vigore proprio nel periodo dell’anno in cui è maggiore la produzione di rifiuti. Soprattutto quelli alimentari. Fra Natale ed Epifania, la Cia (Confederazione italiana agricoltori) stima che circa 500mila tonnellate (per un totale di 80 euro a famiglia, cioè il 25% della spesa alimentare per pranzi e cenoni) finiranno nella spazzatura, senza contare l'anidride carbonica generata dai rifiuti organici.
Per questo la parte organica – responsabile dei cattivi odori – non deve andare in discarica, ma deve essere avviata al compostaggio, separandola da altri rifiuti: il dlgs n. 205/2010 prevede il ruolo primario di regioni, province e comuni per un maggiore impegno su questa strada.
Bisogna però capire chi e se controllerà, quanti maleducati si lasceranno scoraggiare dalle sanzioni e soprattutto come le città risponderanno a tutte le esigenze di chi vuol rispettare la nuova (e vecchia) normativa . In riferimento alla normativa che entrerà in vigore già dal 25 di questo mese sarebbe opportuno ricordare al sindaco di San Gregorio di Catania Remo Palermo che il comune è sprovvisto di cestini e di qualsiasi altro contenitore di rifiuti.
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