Rapinatori «beccati» subito dopo il colpo S. Gregorio.
Due catanesi avevano razziato una gioielleria in pieno centro ma una telefonata ha avvertito i Cc
Colti con le mani nel sacco grazie a una telefonata anonima ai carabinieri. In due stavano rapinando una gioielleria del centro di San Gregorio. Armati di pistola avevano intimato al titolare di consegnare soldi e gioielli. Ma sono arrivati i militari proprio quando i due stavano guadagnando l'uscita per allontanarsi con il bottino. Il fatto è accaduto ieri mattina, poco dopo le 11 in pazza Margherita, in una zona particolarmente trafficata sia a livello veicolare che pedonale. Al punto che qualcuno accorgendosi da fuori di quanto stava accadendo all'interno della gioielleria non ha esitato a chiamare il "112". Sicchè una pattuglia dei carabinieri della locale Stazione si è immediatamente recata sul posto non permettendo ai malviventi di farla franca.
In manette sono finiti Francesco Ficarra, 45 anni, e Carmelo Mazzarella, 29 anni, entrambi pregiudicati ed entrambi catanesi. La "coppia", presa alla sprovvista, dopo essere stata immobilizzata è stata perquisita dai militari che hanno rinvenuto, nelle tasche dei rapinatori, una pistola a salve priva del prescritto tappo rosso, del nastro adesivo, una busta di plastica e il bottino della rapina consistente in vari monili in oro, per un valore complessivo di circa diecimila euro.
La refurtiva, recuperata, è stata restituita al titolare del negozio, mentre per i due, assolte le formalità di rito, si sono aperte le porte del carcere di piazza Lanza. Le varie fasi della rapina sarebbero state comunque riprese dalle telecamere di sorveglianza. Le indagini, proseguono per accertare se i due si siano resi responsabili anche di altre rapine che nelle ultime settimane sono state consumate nell'hinterland etneo.
In manette sono finiti Francesco Ficarra, 45 anni, e Carmelo Mazzarella, 29 anni, entrambi pregiudicati ed entrambi catanesi. La "coppia", presa alla sprovvista, dopo essere stata immobilizzata è stata perquisita dai militari che hanno rinvenuto, nelle tasche dei rapinatori, una pistola a salve priva del prescritto tappo rosso, del nastro adesivo, una busta di plastica e il bottino della rapina consistente in vari monili in oro, per un valore complessivo di circa diecimila euro.
La refurtiva, recuperata, è stata restituita al titolare del negozio, mentre per i due, assolte le formalità di rito, si sono aperte le porte del carcere di piazza Lanza. Le varie fasi della rapina sarebbero state comunque riprese dalle telecamere di sorveglianza. Le indagini, proseguono per accertare se i due si siano resi responsabili anche di altre rapine che nelle ultime settimane sono state consumate nell'hinterland etneo.
Nessun commento:
Posta un commento
SCRIVI QUI IL TUO COMMENTO