Piove, Governo bancomat
Postato il 10 novembre 2010
Servirà aggiornare il modo di dire. A tanto è arrivato il circo berlusconiano e la sua corte di nani, buffoni e ballerine.
“In base all’inventario che abbiamo potuto fare della situazione in Veneto – spiega il presidente del Consiglio -, abbiamo stabilito che da Palazzo Chigi venga messa a disposizione la cifra di 300 milioni di euro”.
Inoltre, aggiunge il premier, “ci sarà la sospensione delle rate dei mutui per le persone colpite dall’emergenza, mentre l’Abi ha deciso lo stanziamento di 700 milioni di euro attraverso prestiti alle famiglie e alle imprese”.
Crolla il consenso, i topi abbandonano la nave che affonda mentre l’orchestrina suona le canzoncine di Apicella, crollano i resti millenari di Pompei nella stupita indifferenza di un ministro che non sa nemmeno bene di cosa si stia parlando, mancano due miliardi per chiudere la Finanziaria perché il borsellino di Tremonti è vuoto.
Eppure, si mettono in liquidazione, a otto giorni dalla catastrofe che ha funestato le province leghiste venete, milioni di sghei pronto cassa.
Questa operazione meschina, fatto salvo il legittimo intervento a sostegno di migliaia di italiani nel fango da giorni, puzza di manovra elettorale e di Lega padrona.
Altro che Roma ladrona.
Se il Governo avesse stanziato un decimo di questa cifra per Giampilieri, o per il consolidamento delle fiumare sul versante ionico siciliano, siamo certi (i fatti lo confermano) gli onorevoli colleghi in verde avrebbero starnazzato contro il Sud assistito e contro lo stato assistenzialista. Avrebbero decantato i pregi del federalismo, la necessità di impiegare le risorse del territorio, di non gravare sul bilancio dello Stato.
Fu la Regione Sicilia mesi fa a metter mano ai fondi, faticosamente e a scapito di altri interventi di diversa natura, e ancor oggi si cercano i soldi per pagare gli straordinari al Vigili del Fuoco, con un ignobile scarico di responsabilità da parte di Protezione civile e Ministero degli Interni.
Lo stanziamento milionario di oggi sancisce e certifica l’irreversibile cambio di manovratore. La rotta resta la stessa, Nord, al timone ci sono Bossi e i suoi.
Nessun elettore veneto ringrazierà nelle urne il Governo, in compenso Bossi, Zaia, Tremonti si meriteranno presto busti e statue in tutte le Piazze delle Erbe di quelle belle città.
Ai cittadini di Giampilieri, a quei 31 morti offesi, ai campani che proprio in queste ore stanno lasciando le loro abitazioni sotto la stessa pioggia, sotto lo stesso maltempo, vanno il mio pensiero e la promessa di lavorare seriamente per un governo diverso.
E’ questione di tempo.
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