domenica 14 novembre 2010

«Mi dimetto, il governo ha tradito il Sud» Il sottosegretario Mpa, Reina.

«Siamo in sintonia con Fli, Udc e Api. L'esecutivo è al capolinea»




 

«L'Mpa abbandona perché questo governo ha tradito il Sud. Non possiamo sostenere un'azione di un esecutivo che nei fatti è contro il Mezzogiorno». Non usa mezze frasi l'Mpa per motivare le annunciate dimissioni dal governo Berlusconi del sottosegretario alle Infrastrutture, Giuseppe Reina, che dovrebbero materializzarsi contemporaneamente a quelle della squadra di Fli. Al momento, però, non c'è alcun accordo con l'Fli di Fini, né con L'Udc e l'Api dietro la scelta dell'Mpa di lasciare l'esecutivo. C'è soltanto la presa di coscienza del Movimento per l'Autonomia di Lombardo che l'attuale governo è arrivato al capolinea e che in questi trenta mesi ha disatteso tutte le richieste di sostegno del Mezzogiorno, sorvolando su quel patto per il Sud per il quale l'Mpa aveva deciso di sostenerlo. E a esprimere con chiarezza il concetto è stato il senatore Giovanni Pistorio: «In questi trenta mesi di governo - ha detto Pistorio - abbiamo avuto la possibilità di verificare che le nostre aspettative non sono state mai soddisfatte. Il governo Berlusconi ogni giorno ha costruito una politica contro il Sud e alla fine, dopo tante proposte disattese, questo è il risultato».
«Da tempo - ha aggiunto il sottosegretario Reina - rileviamo come il governo Berlusconi abbia mutato rotta rispetto agli impegni assunti per il Sud. Abbiamo assistito a un saccheggio dei Fondi Fas che sono stati utilizzati anche per il Nord e per ogni intervento».
Quanto alla possibile adesione alla mozione di sfiducia al presidente del Consiglio che Fli, Udc e Api stanno preparando, Reina chiarisce: «Non abbiamo ancora assunto una decisione precisa. Spetterà all'ufficio politico pronunciarsi. E' chiaro però che una volta usciti dal governo, in sintonia con Fli, Udc e Api, noi ci muoveremo secondo azioni parlamentari che siano coerenti. Con i partiti di Fini e Casini parliamo lo stesso linguaggio e abbiamo a cuore la soluzione, in via prioritaria, delle problematiche del Mezzogiorno».
Nei fatti questa alleanza che vede l'Mpa schierato con Fini si basa anche sulla consapevolezza che bisogna evitare di andare a nuove elezioni con questa legge elettorale. «Prima che si arrivi alle elezioni anticipate - ha aggiunto Reina - è importante che il Parlamento cambi questa legge elettorale perché la nostra convinzione è che se non ci sarà una nuova legge elettorale continueremo ad assistere al vecchio teatrino della politica secondo schemi superati tali da non permettere di uscire dall'attuale stagnazione e risolvere i problemi del Meridione». Quindi apertura anche a un possibile governo tecnico che potrebbe vedere l'Mpa vicino a quegli schieramenti che mirano a «un governo di transizione che oltre a cambiare la legge elettorale affronti alcuni nodi essenziali della vita economica».
Nella riunione con i giornalisti nella sede dell'Mpa a Catania il sottosegretario ha poi fatto un cenno al governo regionale Lombardo e ha risposto alle ultime accuse del coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, che appena due giorni fa aveva detto che è «Fini a decidere la politica di Lombardo». «Castiglione non dice la verità - ha detto Reina -. La nostra posizione è la stessa da tempo. Quella che è mutata è semmai la posizione di Fini». Reina ha quindi difeso l'azione del governatore Lombardo: «Alla Regione c'è stato un ribaltone terribile nei confronti di un uomo che ha cercato di portare avanti il programma concordato».
Infine, prima di congedarsi, il sottosegretario Mpa ha ricordato alcune delle sue azioni di governo per sostenere il Mezzogiorno e la Sicilia. «I lavori sulla Salerno- Reggio Calabria si devono alla nostra azione di governo. E in Sicilia tra i numerosi interventi vorrei ricordare la pianificazione del nuovo binario di Bicocca, a Catania, un'opera già incardinata che rientra nei disegni programmatori del ministero a meno che qualcuno lo intercetti e ne impedisca la realizzazione, il piano per lo sviluppo dell'Etna valley con l'investimento della Sharp votato dal Cipe e la "blindatura" delle procedure per la realizzazione del Ponte sullo Stretto».

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